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Quba

Il potere effimero del mi piace

Presentazione di un progetto di comunicazione:

Soggettività

Non mi piace

Non ha impatto

Non colpisce

È banale

Ecc.

Oggettività

Non corrisponde al briefing

Il linguaggio non è coerente con il target

Non è comprensibile per il target

La terminologia non è appropriata

Ecc.

Nuovi paradigmi

La soggettività è indiscutibile, ovvero non si presta ad alcuna replica. Vi sfido ad argomentare un ”Non mi piace la cipolla”!

Sta nel “diritto” dell’interlocutore dire “Non mi piace” perché ha comunque un fondamento filologico, e per questo va preso in considerazione (con cautela), in particolar modo se viene palesato dall’imprenditore, colui che ha pensato il prodotto, ma può valere anche quando espresso dal commerciale, colui che rappresenta e deve vendere quel prodotto.

La soggettività e la percezione del “bello” stanno alla base di qualsiasi creazione e allo stesso modo sono direttamente proporzionali alle vendite… Per lo meno a quelle della curva ascendete iniziale. Nella soggettività c’è, infatti, una coerenza con una delle regole inviolabili del marketing: non si può vendere a tutti. In questa prima fase c’è un vero e proprio incontro tra il “piace a me” e il “piace agli altri”. Ma che succede dopo quella freccia verso l’alto?

In queste poche righe qui sopra si intravede la storia di alcune aziende: una forte esplosione di mercato iniziale e il loro successivo declino una volta esaurito il bacino delle anime gemelle. Ecco che allora bisogna affrontare il mercato con la VERA SCIENZA del Marketing: il prodotto nasce con un destino tracciato, ovvero quello di soddisfare un desiderio. Individuare, esplorare, testare, rimodulare, influenzare, creare: questo è quello che facciamo mettendo in campo competenze e tecnologie per giungere alla firma di quel famoso contratto (la fidelizzazione, se esiste ancora) tra te, imprenditore, e il tuo cliente finale.

Come abbiamo detto nell’articolo precedente, oggi si studia con attenzione la customer journey che descrive il percorso che compie il cliente per soddisfare il suo desiderio. Parallelamente deve corrispondere una meticolosa mappatura di una strategia di vendita che, grazie alle tecnologie d’avanguardia, come l’AI, diventa uno strumento potente di una precisione quasi chirurgica.

Quindi?

Eh, quindi va bene esprimere il proprio parere, ci mancherebbe! Ma bisogna passare dal “Mi piace/Non mi piace” al “Funziona/Non funziona” considerando gli obiettivi che il marketing si è dato, ciò di cui si è discusso nel briefing, gli strumenti che si evolvono. L’oggettività, in quanto frutto di analisi, di dati, di studio, di riflessione, deve cominciare a entrare anche nella cultura delle piccole imprese. Confortati dal fatto che tutto diventa profilabile e misurabile quantitativamente siamo in grado di creare soluzioni che vendono e generano valore nel tempo.

 

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