Dalla company profile di Latteria Soligo
I nostri fondatori ci indicarono una missione decisiva, lucida e lungimirante, il cui valore supera qualsiasi altra definizione del marketing moderno: realizzare prodotti perfetti*. Avrebbero potuto scrivere di prodotti “buoni”, “eccellenti”, “di alta qualità” invece scrissero “perfetti”, riferendosi con questa dichiarazione a prodotti che devono ricoprire il più alto grado delle conoscenze culturali e scientifiche del tempo in cui si vive nel rispetto della propria terra, della sua storia e delle sue tradizioni; essere infatti, perfetti.
Questo è sempre stato l’impegno di generazioni di amministratori, di maestranze, di allevatori e di tanti che in rete con la Latteria hanno fatto sì che il nostro marchio sia conosciuto e amato dai consumatori ai quali va la nostra totale dedizione.
Oggi gestiamo il presente e immaginiamo, programmandolo, il futuro: 138 anni sono un’età ricca di responsabilità e di opportunità. Il latte, che è la nostra materia prima, ha trovato nella nostra lunga vita aziendale molteplici trasformazioni anche innovative, ma sempre all’insegna della genuinità, del gusto e della tutela di un’identità forte e in alcuni casi unica.
Siamo una Cooperativa di Soci produttori di latte che sulle orme dei padri fondatori, continuiamo a credere che per il nostro territorio l’agricoltura sia un bene culturale ed economico da tutelare poiché è ancora in grado di dare benessere e di farci star meglio in un ambiente buono da vivere.
Lorenzo Brugnera
Presidente C.d.A. Latteria Soligo
* Estratto dell’atto costitutivo del 1883
“… avere per costituita in Soligo una Società Anonima Cooperativa sotto il nome Latteria di Soligo. Avrà la durata di trent’anni dalla data della sua costituzione. Essa ha l’oggetto di acquistare il latte onde trarne prodotti perfetti utilizzandoli tutti; aprire per essi un commercio anche su larga scala; corrispondere ai portatori del latte un sicuro guadagno; incoraggiare gli allevatori del bestiame al progressivo miglioramento delle razze bovine, all’aumento delle vacche, e dividere tra gli azionisti gli utili della gestione. …”